Vento d’estate, io vado al mercatino, voi che fate?

Vento d’estate, io vado al mercatino, voi che fate?

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Ieri è stata una calda domenica, di quelle estive, con le finestre aperte ad ascoltare i rumori dei vicini, piatti che tintinnano, voci, bambini che ridono, macchine che passano, poche, per fortuna … dalla mia finestra si vedevano le rose rosse del giardino ed entrava il verde degli alberi accompagnato dal cinguettare degli uccellini e dal canto del cuculo. Finestre aperte e imposte accostate, chissà perché il gallo del vicino canta anche al pomeriggio?

Le ore passavano lente. Mentre il mio compagno era in giro a fare l’alpinista, io ero distratta da pensieri di maternità (si, sono incinta, te ne parlerò in un altro articolo), dalle corse dietro alle lucertole che la gatta più piccola continuava a portare in casa “mamma, porto i giochi dentro perché fuori fa caldo” e dalle pecore di ceramica.

Pecore? Sì, Bèèè? (Ho fatto la battuta! … sarà il caldo …)

Ehm, sì, pecore, ieri era la domenica dedicata ai mercatini, per la precisione alla produzione di oggetti non troppo impegnativi, ma carini e che so (spero) di riuscire a vendere, perché lo scopo del mercatino è esattamente quello, inutile girarci intorno, l’affitto del laboratorio e le bollette vanno pagate e vendere è imperativo.

Quindi via, muovere le dita e creare animaletti, nuvole colorate da appendere, campanelle scacciapensieri, porta candele, gioielli, piccoli vasetti per i bimbi che vogliono fare i giardinieri.

Sembra poco, ma è moltissimo, sono cose piccole che non avranno prezzi esagerati, ma, voglio confidarti un segreto: fare le cose piccole è più difficile e ci vuole più tempo!

Però è un segreto, non posso dirlo in giro perché il mercatino non è luogo di prezzi da boutique e bisogna chiudere un occhio … o anche due … e bisogna sorridere, sempre, anche quando sei lì dalla mattina, hai appena finito di montare il gazebo e capita la signora che tocca tutto e non compra niente, quella che critica i prezzi “già bassi, signora mia, davvero” quella con i figli che spostano ogni oggetto mentre la mamma chiacchiera con l’amica stando ferma davanti al banco.

Poi capitano anche persone gentili, che si interessano al mio lavoro, che fanno domande … a volte capita anche che qualcuno compri!

E così fino a sera, si ricarica la macchina e si torna a casa, non del tutto convinti che ne sia valsa la pena.

Io quest’estate parteciperò ad alcuni mercatini intorno al lago di Como, se passi di qui per un week end, una settimana di ferie o un gelato, fammi un saluto, anzi, dovunque tu sia, se trovi un mercatino artigianale, sorridi a chi è al di là del banco; credimi, ha lavorato duro per essere lì e, anche se incroci il suo sguardo alzandolo dal suo tavolo, non cercherà a tutti i costi di venderti qualcosa, magari ti farà un sorriso e ti augurerà una buona giornata.

Come è finita poi la mia domenica? Il mio compagno è tornato e mi ha portato un sasso dalla cima della montagna … ha iniziato a tuonare e siamo stati in giardino a chiacchierare e aspettare le prime gocce di pioggia, alla fine non era poggia, ma grandine ed è arrivato il temporale che ha portato il buio in anticipo. La gatta è tornata fradicia ed è saltata sulla tavola mentre tagliavo il pomodoro per la pasta fredda e mentre l’alpinista di casa mi raccontava della sua domenica.

E le pecore? Si stanno seccando, tra qualche giorno le cuocio, poi potrò smaltarle … ancora un po’ di pazienza.

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