C’era una volta Frog, uno smalto ruvido e irregolare che alla sua ceramista piaceva molto, ma non era sufficiente ….
… non era felice, si sentiva come il ranocchio che dallo stagno guarda i principi e le principesse, sfavillanti di riflessi, rosa, rossi, azzurri, verdi, bianchi … Lui a malapena si poteva dire che avesse un colore definito, poteva abbellire una parte di una tazza, ma non poteva renderla impermeabile, non poteva brillare al sole e quando usciva di casa la gente non lo guardava. In pochi apprezzavano le sue qualità.
Un giorno Frog e la ceramista si guardarono e lei, scrollandosi la polvere di dosso, gli presentò un’amica dalla formula chimica semplice, ma indispensabile, “insieme potreste essere davvero splendidi” disse, con gli occhi brillanti di sogni latenti e il sorriso sicuro di chi sa qualcosa che gli altri non sanno.
Frog e la sua nuova amica si tuffarono insieme nell’acqua, il pennello li rimescolò e li appoggiò delicatamente su un nuovo pezzetto di terracotta, che fremeva di impazienza.
Scalda, sbuffa, scalda, fondi, scalda, sbuffa ed ecco che, dopo 24 ore di cottura, Frog uscì timido dalla porta del forno …
Per la sorpresa, tutta la polvere di argilla cadde di botto dal camice della ceramista!!!
Frog era uno splendore grafite e blu, con eleganti colate cariche di riflessi, non aveva perso il suo carattere originale, ma brillava alla luce e tutti gli smalti lucidi e colorati volevano condividere le tazze con lui, per godere della sua vicinanza imperfetta e orgogliosa, che non poteva fare a meno di attirare gli sguardi.
Arrivò la sera; nel laboratorio con il soffitto a volta, la ceramista, di nuovo ricoperta di polvere, mise la ricetta del nuovo smalto insieme alle altre, ma tenne anche quella originale, perché lei, come ogni mamma, era orgogliosa del suo ranocchio ed era certa che in futuro l’avrebbe usato per qualcosa di bello.
Qui finisce (o incomincia) la storia di Frog, lo smalto ranocchio che un giorno diventò principe.