Serendipity

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Serendipity

Il termine serendipità è un neologismo che indica la fortuna di fare felici scoperte per puro caso, trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra.

Non sempre le cose vanno come si desidera.

Devo ricordarmelo.

E devo ricordare che spesso la direzione in cui vanno si rivela poi molto più giusta di quella desiderata.

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No, niente panico, non lascio la ceramica, non lascio la scultura, non cambia niente di quello che ho fatto finora; cambiano molto le mie scadenze, cambiano tutte le volte che ho pensato, detto e alla fine scritto, che avrei realizzato questo e quello, il negozio online, i nuovi articoli, grande produzione ecc …

Ecco, ero assolutamente in buona fede e riuscirò prima o poi a fare tutto, ma stavo dimenticando di essere una donna normalissima, come tante e, come tante, madre e moglie.

Stavo dimenticando di prendermi cura di me. Le prime avvisaglie sono arrivate a fine settembre, quando ho chiesto a mia mamma di venire a Brunate (da Faenza) per aiutarmi con la gestione della bambina. Ricordi?

Poi i miei genitori sono andati via e ho capito che non mi faceva difetto la gestione della bambina, ma quella della mia vita, per l’esattezza abusavo di me con tutte quelle scadenze che mi ero segnata in agenda, tutte le cose da fare suddivise in orari (dalle – alle) come se fossi una macchina.

Sono umana e non sono riuscita a mantenermi concentrata e lucida per mesi, raggiungendo tutti gli obiettivi; sono umana e un giorno, anzi, due giorni fa per essere precisa, mi sono resa conto di avere dimenticato una piccolissima cosa. Questa dimenticanza ha avuto l’effetto di far crollare tutti i miei progetti, da qui a marzo.

E, sorpresa, non ho provato rabbia e non ho pianto di frustrazione, ma ho provato leggerezza e le lacrime erano di sollievo.

Certo, mi costerà davvero molto, dovrò sacrificare i soldi faticosamente risparmiati per comprarmi un tornio nuovo e so già che non basteranno.

Nel 2017 lavorerò per pagare questa dimenticanza, ma nonostante tutto mi sento sollevata, perché?

Perché se avessi rispettato tutte le scadenze, come una macchina, sarei stata stressata da qui a inizio marzo; sarei riuscita a malapena a trovare il tempo per lavorare e non so dove avrei trovato quello per giocare con mia figlia, avrei dormito poco, non mi sarei goduta le feste, avrei vissuto per mesi con la sensazione di affogare e la frustrazione sarebbe stata mia compagna per molte notti (in bianco).

E invece niente, sbaglio una data e tutto slitta a luglio: ho più tempo, mi godrò il Natale e i primi passi di Maia, addobberò l’albero con calma e non mi infilerò più nel letto di soppiatto alle 4 di mattina, con il mal di testa per poi non dormire pensando alle maledette scadenze.

Non ho aperto il negozio online, questo dicembre, proprio perché avevo troppo in testa e non volevo offrirti un servizio scadente, il negozio, quando aprirà, sarà una festa e rispecchierà l’atmosfera familiare del mio laboratorio.

Ho rimandato la produzione delle Imperfezioni, perché imperfette sì, ma fatte male no, non potevo rischiare che la fretta mi rovinasse il lavoro.

Poi puff! tutto sparito in una nuvoletta di polvere di argilla, in un attimo, per una svista, tutto rimandato di oltre sei mesi.

Dopo la doccia fredda iniziale, la frustrazione e il biasimo di me stessa, mi sento come se mi fossi immersa in una vasca calda, con il bagnoschiuma profumato, le candele, una tisana e un libro … e tutto il tempo che voglio.

Il tempo che ho ritrovato include anche quello necessario per svegliare Maia ogni mattina con la nostra frase di rito: “buongiorno Principessa” e il sorriso che ricevo in cambio mi fa pensare che forse le cose sono andate come dovevano andare.

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