Corso di scultura

Corso di scultura

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“Corso di scultura.”

È  una delle voci del volantino che periodicamente distribuisco per Como: è il corso più bello, il più ambizioso, il più istintivo. Il più sfidante, è una sfida per me che cerco di insegnare qualcosa di più complesso della solita tazza, lo è per chi si iscrive e si mette alla prova.

Però … quando propongo la scultura agli allievi, la prima risposta è un “nooooo” terrorizzato, poi giustificato da “io non sono capace”.

Parliamone.

Ok, è comprensibile se pensi di non essere capace, infatti non lo sei, altrimenti non ti proporrei un corso, meno comprensibile è la paura, propria degli adulti, di sbagliare.

Credo che il problema sia nell’aspettativa. Io sono lì apposta per insegnare, ti prego, non reagire come se ti avessi chiesto di realizzare il David!

Se un bambino di sei anni si rifiutasse di provare a scrivere dicendo che non è capace, la maestra gli farebbe notare che prima dovrà imparare le lettere, copiandole.

Copiare.

Provare, sbagliare, copiare.

Forse sono io che sbaglio, forse finora ho viziato i miei corsisti aiutandoli a realizzare oggetti in ceramica e abituandoli a portare a casa il risultato. Gli adulti sono così, vogliono qualcosa di concreto e tangibile,  in cambio dei soldi spesi per venire in laboratorio.

Desiderio legittimo, ma a qualcuno è mai venuto in mente di pretendere che un bambino in prima elementare inizi a scrivere e dopo poche ore consegni un poema? Non sarebbe normale, non sarebbe possibile.

Allora te lo scrivo qui, così come lo dico di persona a chi si spaventa di fronte alla parola scultura.

Anche i grandi hanno copiato, anche Michelangelo copiava; sbagliava, imparava, studiava e riprovava.

Imparare le basi della scultura copiando non è vergognoso.

Si fa così.

Prima si copia, poi si acquisiscono la manualità e l’esperienza necessaria, poi si creano le proprie sculture, uniche e originali.

Qualcuno ci mette di più, qualcun altro di meno, ma tutti, all’inizio, copiano (e nessuno finisce in punizione).

Anche se prediligi le forme astratte, prima devi conoscere le basi; prima di astrarre una forma, bisogna saper creare l’originale.

Quindi caro allievo, nessuna paura, io non pretendo che tu sia un novello Canova, nel corso di scultura si incomincia copiando e non rispondermi, ti prego, “io quello che fai tu non lo so fare”; ovvio che sia così, io lo faccio da vent’anni e da vent’anni provo, copio, sbaglio, imparo e ricomincio.

Sembrano operazioni piuttosto “fredde” e meccaniche, vero?

Eppure l’arte è fatta anche di questo: di mestiere, di fatica, di routine.

Se vuoi metterti alla prova e imparare qualcosa di antico, ma sempre nuovo, iscriviti al corso d scultura, perché quello dell’arte non è un mondo misterioso e inaccessibile; è una pulsione verso le forme e le immagini che sta dentro di noi.

Nessuno escluso.

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