Estate, aquiloni e ceramica.

Estate, aquiloni e ceramica.

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Ieri ho passato la giornata al mercatino di Cernobbio, è stata una domenica faticosa e oggi, complice la gravidanza,  sono davvero stanca …

Dietro all’apparenza festosa e colorata di un mercatino estivo c’è tanto lavoro “nascosto” e spesso chi passeggia e guarda le bancarelle non se ne rende conto. Ieri mattina mi sono svegliata alle 5.30 per finire di caricare la macchina, capire se era tutto pronto e rifare l’inventario delle cose che potevano servire. Alle 8.00 ero a Cernobbio, sotto al sole già caldo, intenta a scaricare la macchina appena caricata, montare il gazebo e sistemare tutto in modo che fosse gradevole da vedere, per fortuna con me c’era un’amica che oltre ad aiutarmi mi ha tenuto compagnia per il lungo pomeriggio.

Essere dietro al banco dona una sorta di mantello dell’invisibilità, le persone passano, osservano, ma evitano di incrociare lo sguardo con chi vende. Ieri non avevo aspettative di guadagno, ero lì soprattutto per pubblicizzare il laboratorio di Como, quindi ero tranquilla, mi sono goduta il gelato, ho sorriso a chi mi faceva domande, ho guardato gli aquiloni.

Il mio banco era davanti a quello di un laboratorio di aquiloni, che meraviglia!!

ieri era il primo giorno d’estate e cosa fa più estate di un aquilone colorato su nel cielo azzurro?

Ho pensato che deve essere bellissimo, alla domanda: “che lavoro fai?” rispondere: “costruisco aquiloni” … magari alla fine è un lavoro come un altro, con tante tasse da pagare, preoccupazioni, scadenze, debiti … però fa un effetto strano sentirlo, costruire aquiloni è un po’ come costruire sogni, “che lavoro fai?” do’ forma all’immaginazione, faccio volare i pensieri, distribuisco sorrisi.

Che belli quei bambini che cercavano di far volare l’aquilone, poi appena la mamma gli gridava: “vola!” loro si fermavano e si voltavano a guardare … e l’aquilone scendeva in picchiata, l’avranno visto volare, almeno per un secondo?

A volte la vita è così, siamo talmente impegnati a realizzare i nostri sogni che può capitare che non ci accorgiamo che li stiamo già vivendo, se qualcuno non urla: “vola!” e allora ci fermiamo, ma se stiamo troppo fermi poi bisogna ricominciare a correre e impegnarsi ancora di più.

L’importante credo che sia godersi il momento in cui l’aquilone vola, essere consapevoli che sta volando e ridere, ridere sempre, come fanno i bambini!

Poi ci sono anche i bambini ottimisti, quelli che tirano il filo dell’aquilone, ridendo come matti, incuranti del fatto che il poveretto sta strisciando a terra … a volte mi sento così.

Il costruttore di aquiloni è salito in cima alla mia top ten dei lavori più belli …

E io? che lavoro faccio? nel mio piccolo, anche io do’ forma all’immaginazione, la ceramica però, non vola.

Nella foto, i miei animaletti tutti impegnati a guardare gli aquiloni.

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