Presto uscirò dalla mia zona di comfort, questo mi porta a chiedermi perché dovrei, cosa ho di speciale, di diverso, cioè: cosa ho da offrire alle persone che verranno in laboratorio?
Ci sono tanto artisti bravi nei dintorni di Como, tanti che offrono servizi e corsi molto interessanti, a cui anche io vorrei partecipare per imparare e conoscere cose nuove. Più esploro la “mia” materia, la ceramica, la terra, più mi sento come una bambina che vuole imparare.
“So di non sapere”, diceva qualcuno … (Socrate)
Ho letto un libro nel week end … tra tutte le pagine e tutte le righe, una mi è rimasta impressa (la cito così come me la ricordo): “si viene al mondo con un talento, compito di ognuno è riconoscerlo e utilizzarlo per essere felici”. Io aggiungerei: utilizzarlo per sé e per gli altri.
La domanda viene spontanea: quale talento possiedo?
Non è una risposta facile perché la stessa definizione di talento non mi piace, io credo che per raggiungere i risultati serva sì un’attitudine innata, ma anche passione e taaaante ore di lavoro, di pratica e di fallimenti … può aiutare, a volte, anche qualche piccolo successo! E capita sempre molto spesso di non ricordarsi come ci si è arrivati … o meglio, a me capita.
A quale delle mie attività corrispondono queste caratteristiche? Beh, temo a troppe … io sono molto istintiva e curiosa, mi butto anima e corpo in qualsiasi cosa susciti il mio interesse … ma se proprio si vuole parlare di attitudine innata, credo che nel mio caso si stia parlando di scultura.
E mi vergogno, a scriverlo, ad associare il mio nome alle parole scultura, e talento, perché alla mia mente tornano Michelangelo, Canova, Rodin … nomi illustri con cui io proprio non c’entro niente.
Se non altro, posso dire di essermi trovata subito a mio agio nel modellare la creta, poi sicuramente ho speso migliaia di ore per migliorarmi o semplicemente per riuscire a realizzare la mia idea di scultura, che certamente è diversa da quella di molti altri.
Ora sono alla vigilia dell’apertura al pubblico del mio laboratorio: “il laboratorio della ceramica” e mi chiedo cosa posso offrire di “mio”, di diverso dagli altri, non dico migliore, ma solo diverso.
Penso che la scultura sarà alla base di tutto: la lavorazione manuale della creta, il modellare e creare forme, quali che siano. Io mi diverto molto, ad esempio, ad aggiungere animaletti alle mie tazze e anche a crearne di piccoli e buffi, così come mi diverto a creare un busto o un drago o un portacandele dalla forma strana.
Mi piacciono i vasi e le tazza dalle forme minimali e smalti essenziali, ammiro chi realizza oggetti eleganti in stile giapponese, ma il mio meglio risiede nella scultura ed è questo che cercherò di condividere: dare forma agli oggetti, ai pensieri e ai sogni, stupirsi di quello che nasce dal lavoro delle mani.
Pensieri alla vigilia dell’apertura, idee che si modificheranno col tempo e in corso d’opera, credo che ora sia il caso di smettere di dibattermi come un salmone controcorrente, ma di seguire il flusso che porta al mare (nel mio caso al lago di Como). Il dado è tratto (giornata di citazioni, oggi) e non ci sono più le mezze stagioni (per dire …)