Sono i sogni a dare forma al mondo.

Sono i sogni a dare forma al mondo.

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Questa è la settimana, quella fatidica, quella del bilancio di fine anno e dei progetti per i prossimi 12 mesi, quella in cui i sogni sembrano più vicini.

Il 2016 è pieno di possibilità, magico e misterioso, profumato di nuovo, impacchettato con un’invitante carta colorata e chiuso da fiocchi lucenti, frutta secca e stecche di cannella.

Capodanno è il Natale degli adulti: noi non ci svegliamo più all’alba per correre a vedere sotto l’albero, non spacchettiamo i regali con le mani tremanti di aspettativa … e poi, si sa: Babbo Natale non esiste! Saetta, Ballerino, Schianto, Guizzo, Cometa, Cupido, Tuono e Lampo non solcano il cielo natalizio a velocità supersonica … forse …

Da adulti abbiamo capodanno: nessuno ci manda a letto alle 21.30, possiamo aspettare la mezzanotte scrutando l’ultimo cielo dell’anno vecchio ed esprimendo desideri nei primi minuti del nuovo.

Eccola la magia!

Eccola l’aspettativa!

Eccola la settimana! Questa, sospesa tra sogno e realtà. Sono questi i giorni dei progetti per il 2016, ma sono anche i giorni in cui la realtà ci ricorda che non tutto è andato come immaginato un anno prima.

Seduta davanti alla colazione, l’ultimo lunedì del 2015, penso che dovrei proprio avere un planning per il prossimo anno, per sapere almeno in che direzione andare, che se devo sbagliare strada, devo anche sapere che strada percorrere.

Guardando mia figlia di un mese, mi rendo conto dell’assurdità dei buoni propositi per l’anno nuovo, vorrei incontrare l’Elisa di un anno fa e farle un discorso, dirle di lasciare perdere i progetti minuziosi e smettere di imbrattare l’agenda, tanto succederà di tutto, ma niente di previsto.

Ma come Elisa?? Non sei tu quella a cui piacevano le sorprese??

Con un doppio carpiato passo dall’inverno alla primavera e mi immedesimo nella Lepre Marzolina di Lewis Carroll, che, cercando di dare un senso logico ad una realtà che non ha logica, è ferma alla stessa ora, nello stesso momento, ed è anche un pochino fuori di testa.

Quindi, visto che non voglio rimanere ferma alla colazione del lunedì, immaginando un planning settimanale o annuale, mi rimbocco le maniche:

  • Lascio fare al mondo per quello che riguarda i sentimenti e le emozioni; mi farò travolgere dalla nuova vita che cammina al mio fianco e vada come vada.
  • Lascio fare all’ispirazione per quello che riguarda le nuove idee e i progetti per la produzione ceramica del 2016, tanto, non ho mai rispettato un disegno e quando mi metto a lavorare le mie mani fanno comunque quello che vogliono.
  • Cercherò di avere il controllo solo sul mio piccolo laboratorio, i corsi vanno pianificati, il lavoro programmato.

Nel 2016:

  • Comprerò un nuovo forno per la ceramica e inizierò a sperimentare nuovi smalti.
  • Rinnoverò il laboratorio: da febbraio si arricchirà di tornio e forno, più una serie di smalti a disposizione degli allievi.
  • Farò decine di folletti e creature fantastiche per i bambini, serviranno per i laboratori all’aperto nel boschetto di Brunate (ma ne parleremo più avanti).
  • Cercherò di godermi l’anno: spacchettare le sorprese che mi farà, cercare le cose belle in quelle che sembrano brutte, stupirmi di come prendere una direzione porti ad una meta totalmente imprevista.

Lepre Marzolina:«Prendi più tè.»
Alice: «Non ne ho ancora preso niente, non posso prenderne di più.»
Lepre Marzolina:««Vuoi dire non puoi prenderne di meno. È facile prendere più di niente.»

Che sia più facile non aspettarsi niente che aspettarsi troppo?

Ne riparliamo tra 365 giorni.

Ti faccio i miei migliori auguri di buon anno! Mi raccomando: sognare si deve, serve per sapere quale strada intraprendere. Per sbagliare direzione al bivio successivo e vivere sogni nuovi, una strada bisogna pur prenderla, non si può stare fermi nel fosso, che si rischia di venire investiti dal cadavere del proprio nemico!

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