Sorridere controvento.

Sorridere controvento.

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Quando mi succede qualcosa di bello, come un  nuovo cliente per i corsi oppure qualcuno che mi contatta per acquistare delle ceramiche, il commento del mio compagno è: “incredibile!”

Questa parola un po’ mi fa arrabbiare, un po’ mi rattrista … perché incredibile? Non credi in me? Non credi in quello che faccio, oppure che io sia brava nel farlo? Non me lo sono forse meritato?

Per arrivare ad avere qualche piccola soddisfazione ho dovuto insistere per anni, mandare giù bocconi amari, spendere tutto quello che avevo, ricevere molti no e tantissime delusioni, ma, soprattutto, contro ogni logica, ho dovuto perseverare. Ho dovuto crederci anche quando sembrava da folli, continuando a ripetermi che avevo investito troppo per mollare alle prime difficoltà.

Ho sorriso, quando non ne avevo motivo, ho sorriso quando nessuno capiva perché. Beh, come perché? se devi scegliere tra ridere o piangere, non preferisci ridere? tanto, nemmeno piangere cambia le cose.

Boia chi molla, mi verrebbe da dire, ma purtroppo questa frase è stata politicizzata ed è associata ad un momento storico non particolarmente edificante. Mi dispiace non poterlo dire ad alta voce, io sono romagnola e in queste tre parole credo sia espressa molta “romagnolitudine”: grinta, testardaggine, desiderio di rialzarsi, di resistere, credo che tra le righe si possano anche sentire profumo di Sangiovese, risate buttate in faccia alla sorte avversa e un bel brindisi a noi teste dure.

No, non potevo mollare, avevo investito troppo, non solo economicamente, ma anche troppo tempo, troppe ore di sonno, troppi week end, avevo chiesto troppe volte di capirmi e supportarmi a chi mi vuole bene.

Ora, non dico che adesso le cose stiano andando come vorrei, ma almeno si muovono nella direzione giusta, per questo non mi piace sentire la parola “incredibile” perché incredibile?? Io ho faticato, mi sono impegnata, ho lavorato sodo, perché queste cose non dovrebbero portare frutti?

Quello che mi ha sorpresa in questa settimana, e che mi commuove, è pensare che ad un certo punto le cose sono semplicemente successe, ho trovato un locale, ricevuto regali inaspettati da amici splendidi, mi sono capitate belle occasioni … i clienti hanno iniziato a trovarmi.

Fortuna? Karma? Universo? Frutto del mio lavoro? Non so, non so davvero perché, ma ora ho la sensazione di essere sulla strada giusta, ho anche capito dove voglio andare e dove voglio essere tra 10 anni. Poi sono anche incinta e una persona splendida mi ha detto che secondo lei “ogni bambino porta un dono”; sto iniziando a crederlo, perché, ora che sto accettando e amando ogni lato della mia scapestrata esistenza, le cose succedono e sono spesso positive, sarà merito della mia figlioletta non ancora nata?

Questo post lo scrivo per rileggermelo nei momenti no, per ricordarmi di dire grazie, qualche volta, anche quando dovrò sforzarmi per sorridere, ma soprattutto lo scrivo per te, che hai un sogno e, a volte, smetti di crederci … lo scrivo per chi non ha più voglia di resistere e vorrebbe mollare.

Le cose belle succedono. Le brutte sono solo prove venute male, solo faticosissimo allenamento prima di affrontare la gara.

Tornando a mia figlia, dopo la nascita la porterò con me in laboratorio, sai cosa si dice? Che le fate nascono dai sorrisi dei bambini … quindi attenzione, il Laboratorio della ceramica a Como potrebbe diventare un luogo magico!!!

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