L’ozio e i vizi (ai tempi del coronavirus).

L’ozio e i vizi (ai tempi del coronavirus).

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L’ozio è il padre di tutti i vizi, diceva sempre mia nonna.

Non so tu, ma io sono a casa da sei settimane e non so, se sono davvero d’accordo con l’amabile vecchietta (licenza poetica, mia nonna non era realmente amabile, tutt’altro).

La prima settimana di quarantena l’ho passata carica, con una lunghissima lista di cose da fare per migliorarmi e lavori da terminare in laboratorio.

Mi sono accorta ben presto che, con i figli a casa, non era così semplice lavorare.

Allora ho pensato di dedicarmi alla casa, al decluttering, al: riordiniamo il luogo in cui viviamo per fare ordine dentro di noi.

Bambini e caos pare siano migliori amici, non me la sono sentita di dividerli.

Beh, ma potevo scendere in laboratorio la sera, quando mio marito rientrava dal lavoro, no?

Ah, no, il laboratorio è in un comune diverso da dove abito, come non detto.

È seguita una settimana di stordimento, in cui guardavo tutti (ma proprio tutti) andare online, fare dirette, tutorial, video, offerte.

Mi è venuta l’ansia, ho iniziato a pensare che dovevo assolutamente fare qualcosa, esserci, altrimenti mi avrebbero dimenticata!!!

Cosa fare??? Cosaaaa??

Ho optato per l’ozio.

Perché, sarò onesta, tutta questa ansia di fare cose, essere presenti, voler a tutti i costi riempire i vuoti, non mi appartiene.

Mi piacciono i vuoti, sono pieni di possibilità.

Da quando ho aperto il laboratorio mi sono spaccata la schiena per far funzionare i corsi, accogliere le persone e nello stesso tempo essere madre.

Le mie giornate erano organizzate al minuto; la pandemia ha premuto il tasto pausa.

Dai, ammettilo, online c’è davvero qualsiasi cosa, senti forse la necessità di vedere un mio tutorial sulle tazzine? Ti svelo un segreto: su Youtube ci sono tantissimi tutorial belli, fatti da persone che lo fanno di mestiere.

Non fare mille cose e non mettere a disposizione mille offerte gratuite “ai tempi del coronavirus”, mi rende una cattiva persona?

L’ozio, questo nemico da combattere, non potrebbe, forse, esserci amico?

Hai visto la luna, due giorni fa? Era piena e meravigliosa. Non dirmi che eri davanti ad uno schermo … perché un giretto di 100 mt in prossimità di casa, con la mascherina, si può fare.

Hai sentito il profumo della primavera nell’aria?

Hai lavato i piatti con lentezza, senza rumori di sottofondo?

Lo so, è difficile per tutti, per molti di più, per altri meno.

Io faccio così:

Ho preso atto del fatto che agitarmi a vuoto per casa, cercando di seguire chiunque su internet o cercando di esserci per forza io, non serve e mi stressa.

Ho deciso, sì, di fare qualcosa per il mio lavoro, ma senza fretta e senza essere sempre e comunque presente sui social.

Ho messo nero su bianco quello che posso fare, accantonando quello su cui non ho il controllo.

Mi sono abbonata ad Audible e ascolto libri, seduta al sole, mentre lavo i piatti, di fianco ai bambini che dormono.

Faccio lunghe telefonate con la mamma.

Non penso al futuro, la vita mi ha insegnato (anche con qualche bastonata), che fare programmi è spesso inutile, fare previsioni è impossibile.

Mi concentro su quello che ho.

Sto in silenzio.

Faccio pace con l’ozio, che non porta vizi, ma idee e riflessioni, parole pensate e pensieri scritti.

 

 

 

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