Le mie nuove tazze: Le Coccole

Le mie nuove tazze: Le Coccole

postato in: Eli | 0

Oggi voglio raccontarti della mia ultima tazza; è un po’ diversa dalle altre, infatti non mi sono concentrata sulla ricerca degli smalti, ma solo sulla sua forma. Non che sia stata una grande ricerca, in realtà era da un po’ che ogni volta che bevevo il tè o una tisana pensavo: “ma perché non ne esiste una così???”

Si, lo so, ci ho messo del tempo a capire e che avevo tutti i mezzi per creare la tazza perfetta per me e, già che c’ero ho creato anche un “aiutino” per agevolare la mia missione: stare più comoda possibile!

Lo scenario ogni sera è questo:

Metto l’acqua bollente nella tazza, poi la bustina, lo zucchero, il cucchiaino … prendo un libro, mi dirigo verso il divano, mi avvolgo nella copertina e, con l’abilità data dall’esperienza, riesco a sorseggiare la mia bevanda calda e a leggere comodamente…

Aaaaahhhh meraviglioso …

Ecco, non proprio, di solito la tisana mi distrae perché la bustina cade nell’acqua, poi il cucchiaino non sta fermo e devo tenerlo con il pollice per evitare che mi si infili nel naso e mentre sono intenta in questi precari equilibrismi, il libro, tenuto fermo con una mano sola (in preda ai crampi), mi si richiude o mi cade … tutto questo mi costringe ad abbandonare la posizione più comoda del mondo e il momento relax diventa davvero faticoso!

Finalmente finisco di bere, mi riavvolgo nella copertina, trovo una posizione comodissima, e, con l’abile uso di una mano … “voilà!” riesco anche a tenere il libro aperto! No, no, noooo … si chiude, si chiude sempre di più, traballa e mi sbatte sul naso … ufff!!!!

Probabilmente io sono la persona più maldestra della terra, ma a volte sarà capitato anche a te di perdere la bustina dentro la tisana bollente, di non sapere dove appoggiare il cucchiaino perché la tavola è troppo lontana o di cercare inutilmente di tenere fermo il libro con tre dita.

Essere maldestri stimola la creatività (versione “Le Terre Storte” di: la necessità aguzza l’ingegno)!

Dopo giorni e giorni in cui l’idea mi girava per la testa, finalmente il mese scorso mi sono chiusa in laboratorio e, tra tuoni e fulmini, rumori sinistri, scoppiettare di alambicchi e risate sataniche … “Eureka fido Igor!!!”

No, vabbè, non esageriamo, mi sono solo messa al tornio per realizzare la mia idea, poi ho cercato un modo per colorarla e ne ho trovato più di uno, anzi, più ci penso e più me ne vengono in mente, così non ne ho fatta solo una, ma, ehm, qualcuna in più …

Io l’ho provata, anzi, la uso e ne sono contenta, se vuoi sapere come è fatta e perché mi piace, fai un salto qui e, se ti va, fammi sapere cosa ne pensi nei commenti.

 

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