Maggio è iniziato e l’anno sta finendo.
È il momento di fare pace con i cambiamenti, di pensare al bilancio delle cose belle e brutte, di guardare in faccia i buoni propositi dimenticati e i progetti mai avviati.
No, non sono impazzita: per me l’anno si misura da settembre a giugno e non da gennaio a dicembre.
Rimembranze scolastiche, che profumano di tigli, gite in bicicletta e attesa d’estate.
Mi piace fare il bilancio della mia attività quando la natura si risveglia, le giornate sono più lunghe e si respira l’anticipo della leggerezza estiva. Meglio adesso, che in un buio e freddo dicembre.
Poi a settembre, dopo un paio di mesi di assenza e progetti pensati in montagna o al mare, in tenda o in un rifugio, ecco che si riparte con i buoni propositi. Pensieri sospinti avanti dalla brezza estiva che fatica ad andarsene e incoraggiati dai sospiri autunnali delle serate di fine mese.
Non ho mai rispettato i buoni propositi di gennaio, infagottati in cappotti informi, congelati ancora prima di iniziare e illuminati dalla luce artificiale di giornate ancora troppo corte.
Insomma, mi avvio allegramente verso una conclusione di anno serena e ricca di novità e abbandono senza troppe ansie quei progetti di cui ho tanto parlato, ma che non sono riuscita ad avviare come e quando avrei voluto.
Il laboratorio chiuderà il 29 giugno e riaprirà a settembre.
Questo cosa significa?
Per chi ha un abbonamento, ma non riesce a finire le ore pagate entro giugno, significa semplicemente che ci vedremo a settembre, ma che i lavori iniziati dovranno essere finiti prima dell’estate.
Per me, significa chiudere (e concludere) all’inizio del nono mese di gravidanza. Quindi, attendere fine luglio per un nuovo inizio e per poter finalmente conoscere la creaturina che, anche adesso, mi sta prendendo a calci, pugni e testate, facendo sobbalzare me e la mia pancia.
Per Maia significa dover passare ancora 43 giorni lavorativi in laboratorio, a sporcarsi e giocare con l’argilla, prima di rivedere i nonni, che ci raggiungeranno a Brunate per condividere con noi l’attesa di luglio.
E per chi vuole iniziare un corso adesso? Ci sono a disposizione 8 settimane; pensando di vederci una volta alla settimana, c’è margine per iniziare sia un corso da 10 ore che uno da 15 ore. Le lezioni possono durare due o tre ore, quindi ce la facciamo.
Per ora, con i conti finisco qui.
Maia si sta arrampicando sulle mie spalle e io non ho più la forza di reggere sia lei che la pancia, quindi mollo il computer e cerco di capire cosa la renda tanto insistente.
Ma tu, lo fai il bilancio in primavera, o aspetti dicembre?