Centro

Centro

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Centro: “In un cerchio o in una sfera, il punto interno equidistante da tutti i punti della circonferenza o della superficie sferica; in un poligono o in un poliedro regolari, il punto di intersezione degli assi.

Luogo intermedio rispetto a punti cardinali opposti.

Luogo, parte, cosa più importante di un dato insieme omogeneo.

Complesso di strutture cellulari preposto a particolari funzioni.”

Trovare il proprio centro viene associato al concetto di equilibrio, ritrovare l’equilibrio può voler dire fare in modo che i propri pensieri e le proprie emozioni gravitino tutte alla stessa distanza da un centro, quindi che nessuna prevalga sulle altre.

La prima volta che ho messo le mani sul tornio, l’insegnante spiegava che innanzi tutto bisogna trovare il proprio punto di quiete, che non avremmo realizzato niente se con la testa fossimo stati da un’altra parte. Ricordo di aver sorriso pensando che si stava spiritualizzando troppo un’azione puramente meccanica come il lavoro al tornio e che il risultato è frutto di anni di pratica, non di quiete interiore.

Sbagliavo.

Da settimane cerco inutilmente di creare un discreto numero di tazze per fare delle prove con terre diverse e delle prove smalto.

Inutilmente.

Perché? Maia ha sette mesi, è una bambina vivace e felice e richiede la mia attenzione. Sempre. Soprattutto quando mi metto al tornio.

Difficile trovare la concentrazione mentre una bimbetta urla “maammmaaaama” da dentro al box.

Alla base di tutto il lavoro al tornio c’è l’equilibrio, l’operazione principale per la buona riuscita del pezzo è centrare il pezzo di creta, cioè fare si che ogni suo punto ruoti intorno allo stesso centro.

Non è facile, serve fare un bel respiro, concentrarsi, modulare la pressione delle mani in base alla resistenza della creta, che non va forzata, ma accompagnata intorno ad un centro.

Il tornio ruota, i pensieri si annullano, la creta scivola.

Maamaamaaamaaama!

Il pezzo perde l’equilibrio, mi alzo, mi lavo le mani, calmo Maia.

Ricomincio.

Mamamammmaaaamaa!

Eeeeehhh già … dopo poco rinuncio e così in un pomeriggio se riesco a fare due tazze è già molto.

L’elenco di cose da fare è sempre più lungo, rimandato ad ipotetici sabati in cui lei starà col papà e io avrò tempo di lavorare.

Però … Maia dice mamma!!!  Ed è meraviglioso.

Mi centrerò un’altra volta, per ora è bellissimo perdere l’equilibrio ogni volta che sento la sua voce.

 

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