Martedì scorso ho riaperto il laboratorio, la piccola porta un po’ inchiodata mi ha riportata nel minuscolo locale; e l’odore di creta, intonaco ancora umido e sogni infranti mi ha investita, ricordandomi con quale spirito ho chiuso a fine luglio.
Il caldo e la gravidanza mi avevano spossata, annullando anche le mie risorse “mentali” e impedendomi di fare o immaginare progetti a lungo termine.
Per fortuna io sono fondamentalmente un’ottimista e le ferie mi sono servite per riempire il mio serbatoio virtuale di ottimismo, sorrisi, colore e progetti …
Quindi, martedì, sapendo cosa avrei (o non avrei) trovato tornando al lavoro, sono scesa a piedi dal solito sentiero che da Brunate porta a Como, respirando l’aria pulita e con uno zaino pieno di colori.
Con la porta del laboratorio spalancata per far entrare l’aria ancora estiva, ma fortunatamente più fresca di quella di fine luglio, e le mani sporche di colore, ho passato i primi pomeriggi a realizzare alcuni cartelli per la porta che, avevo deciso, mai più sarebbe stata così nera e lugubre.
Forte del detto “non lamentarti di ciò che non hai, ma fai del tuo meglio con ciò che hai” nei giorni scorsi ho colorato, progettato, immaginato, fatto un piano di lavoro per i prossimi mesi e pensato a delle promozioni interessanti che mi permetteranno di svuotare il magazzino e creare nuovi oggetti.
Vorrei un laboratorio più vivace, più accogliente, che metta le persone a proprio agio da subito, ma che si veda che è anche un luogo di lavoro, un tavolo non basta, uno scaffale nemmeno .., servono le mensole! … bene, detto fatto, volevo delle cassette di legno colorate, le ho cercate, portate a casa, ripulite, colorate … ora devo solo attaccarle al muro, ma per questo aspetto l’intervento del mio compagno, che ha pazientemente sopportato il mio slancio di entusiasmo della riapertura e la mia frenetica ricerca di colore e novità … probabilmente pensando “saranno gli ormoni”.
Non so se sono stati i pensieri positivi, la temperatura più fresca o i cartelli colorati, ma dopo un paio di giorni entravano già i primi clienti.
Ah, dalla settimana appena terminata ho anche imparato un’altra cosa:
Sarà capitato a tutte, ogni tanto, di mandare un messaggio al marito mentre è al lavoro, per chiedere dove ha buttato i vestiti da lavare, se al rientro passa a fare la spesa, se si ricorda questa o quella commissione o per sgridarlo (una volta trovati i vestiti da lavare!) … non so i vostri mariti, il mio di solito non risponde o lo fa con criptici messaggi monosillabici.
La scorsa settimana ho trovato il modo di farmi richiamare!!!! Incredibile, dal lavoro, non lo fa mai….
Voglio condividere la mia sensazionale scoperta, con te, che se arrivata a leggere fino qui … basta un semplice messaggio: “non trovo il trapano!” et voilà, la telefonata è assicurata! … ma, mi raccomando, non mandarglielo all’ora di pranzo, potrebbe strozzarsi con il cibo!
Buon inizio settimana!!!
Oooops, dimenticavo, come è stato il tuo rientro dalle ferie?? Hai fatto qualcosa per renderlo più sopportabile? Un rossetto, un profumo nuovo, un sorriso, un vestito colorato, un fiore …?