La settimana scorsa ho compiuto 41 anni, ho pensato di scrivere un articolo nel blog, poi non ho avuto tempo, poi mi sono detta: ok faccio festa; poi ho rimandato a lunedì.
Oggi è giovedì, lunedì volevo scrivere un articolo sulla scultura, con delle belle foto, mancavano le foto, ho rimandato a martedì.
Oggi è giovedì. E voglio scrivere del tempo. Del tempo che non ho, che mi sfugge, che non riesco a capire come possa passare così, senza che io me ne accorga.
Essere artigiano significa passare molto tempo in bottega, a lavorare. Significa pensare al lavoro anche a casa. Essere artigiano, oggi, significa anche presenza sui social, marketing, condivisione.
Essere mamma significa avere un lavoro impegnativo h 24.
Sto cercando di intrecciare le due cose. Così come, lavorando al colombino, si sovrappongono lucignoli di creta e si arriva al vaso finito, io sovrappongo le mie due attività principali per arrivare a fine giornata.
Il tempo non è mai abbastanza, ho tante idee da realizzare e tanti progetti, ma inevitabilmente la produzione risente della mia mancanza di minuti e ore libere.
Siamo sempre io e lei, ma ora lei inizia a mangiare le pappe e io mi scopro a passare più tempo tra i fornelli di quanto abbia mai fatto … e a passare una quantità infinita di verdure.
Il pomeriggio è dedicato al lavoro e, nel caos più totale, sono anche riuscita a vuotare il laboratorio-cantina e ho aperto un buco nero nel laboratorio a Como, per dilatare lo spazio e farci stare tutto … credo sia un super potere delle mamme …
Mi rendo conto che il bene più importante è il tempo che dedichiamo a noi stessi, credo sia necessario per sopravvivere, così ogni giorno scendo in laboratorio a piedi, con Maia nel marsupio; e respiro l’aria pulita del bosco. Sono fortunata: il mio paese è collegato a Como da tre splendidi sentieri.
Ho anche capito una bella cosa: una parte del mio lavoro consiste nel regalare tempo.
Trovo che sia bellissimo.
Ho capito che i miei corsi non sono solo un modo per imparare a lavorare la creta o usare gli smalti, ma sono un regalo che, chi acquista un corso, fa a se stesso.
Io lo vedo come un lavoro, ma chi viene da me in laboratorio si sta regalando tempo per avere cura di sé, così come io faccio una passeggiata nel bosco o vado a correre, altri decidono di liberarsi dallo stress manipolando la creta.
Mi sembra meraviglioso che, io che non ho tempo, possa invece regalarne ad altri.
Tara tattara tarattaaaa … tara ta ttaraa … scappo che inizia ….
Game of thrones??
No … Mascha e orso 😉
Abbi cura del tuo tempo libero.
2 risposte
Alessandra
Ti ho scoperta per caso e mi ritrovo qui a leggere un post che sembra scritto da me! Ti capisco perfettamente: anch’io da quando sono diventata mamma non ho più tempo per fare nulla (o almeno così mi pare). In realtà, pensandoci bene, facciamo mille cose: brodi vegetali, pappe, pappine, merende, pannolini, bagnetti, lavatrici (ed altre lavatrici ancora!), pulisci di qui e stira di là… Direi che la percezione che abbiamo ora del tempo è assai relativa: prima forse non saremmo riuscite a fare nemmeno la metà di queste cose (con una mano sola, dato che l’altra è impegnata dal bimbo/a!). Forza mamma, ce la faremo! (…e finché c’è “Masha e Orso” …c’è speranza! Hihihi!).
elisa
Hai ragione, facciamo mille cose anche se spesso vengono date per scontate.
Buona festa della mamma!
Elisa