Trasloco polveroso e cambio di abitudini.

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Trasloco? Ebbene si, è arrivato il temutissimo momento: un inventario di quello che ho in laboratorio, una suddivisione tra cose utili e non, il trasferimento del forno e altre amenità in un posto più asciutto, pulito (per ora) e … ahimè … più piccolo!

Qualche suggerimento su come comprimere i solidi?

Succede questo: una mattina mi sveglio e sono mamma; mi rendo conto che non sarà più possibile chiudermi in un laboratorio-cantina umido e polveroso.

Fortunatamente ho un laboratorio vero a Como, che ha un aspetto più civile, è ordinato e asciutto.

Decisamente un posto in cui portare la bambina senza sentirmi una madre orribile.

laboratorio

Detto fatto, mi fiondo in cantina armata di scopa, guanti, mascherina e scatoloni.

Dovrei farcela in poco tempo. Tra una poppata e l’altra, magari dopo il cambio pannolino, o forse dopo le lezioni di scultura, no, meglio dopo aver preparato la cena, e se aspetto di aver lavato i piatti? … però prima di scollegare il forno c’è il lavoro da finire e quella commissione e quella scatola che deve rimanere in cantina fino all’ultimo giorno di trasloco e quella che ho portato a Como e mi serviva qui …

E il cambio di abitudini? lavorare a Como e non più a Brunate, dedicare la mattina alla casa e alla bambina invece che al lavoro; ecco, magari domani perché oggi avrei quella teiera di rifinire, eh, ma domani devo assolutamente smaltare e dopodomani … aiutatemi …

Dicevamo: due mesi fa pensavo di liberare la cantina.

Qualcosa ho fatto (vedi video). 

Di sicuro ho fatto casino.

Prima o poi uscirò dal tunnel.

Stay tuned.

 

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