Unicità ai tempi dei social, crisi esistenziale di un’artigiana costretta a mettere il naso fuori dal laboratorio.
È passato tanto tempo dall’ultima volta che ho scritto sul blog. Non mi sono nemmeno resa conto di come abbia fatto a passare, in qualche modo mi sono fatta sopraffare dalla vita di tutti i giorni e devo ammettere che anche la pigrizia ha avuto il suo ruolo.
Come è andato il primo mese dell’anno?
Io sono partita sottotono, le vacanze non sono state riposanti e per molti giorni successivi ho faticato ad andare al lavoro.
Quello che più mi è pesato è stata una fastidiosa sfiducia nelle mie capacità.
Volendo ricominciare a produrre e inserire dei prodotti per la vendita in un portale, ho fatto come prima cosa quello che tutti consigliano: ho guardato quello che fanno gli altri.
E mi sono bloccata.
Ci sono tantissime splendide ceramiche, bianche e delicate, fotografate insieme a fiori e biscotti spolverati di zucchero, in atmosfere sognanti. Woooow!
Ci sono profili Instagram belli, eleganti, coerenti, con foto meravigliose, la luce che scolpisce gli oggetti e se non c’è luce allora è la nebbia che li avvolge soffice … wooooow!
Ci sono shop online in cui la descrizione degli oggetti è già un capolavoro.
Stupore e ammirazione, davvero, per chi ce la fa.
Poi ci sono io, che i biscotti me li sono mangiati prima di fotografarli, i fiori mi muoiono, la luce mi crea riflessi fastidiosi e la nebbia mi fa venire mal di testa.
Non lo so perché, ma anche se mi attraggono le ceramiche bianche, leggere ed eleganti e rimango affascinata da come alcuni ceramisti usano i colori, finisco col creare tazze in grès, con i toni della terra e possibilmente ruvide.
No, non è vero, lo so il perché.
Perché io sono io e gli altri ceramisti sono diversi, ognuno di noi è unico.
Non sempre i social sono utili, tendono ad uniformare tutto e anche io, che predico il valore delle imperfezioni e dell’unicità, mi sono fatta venire molti dubbi.
Se la maggior parte delle ceramiche in vendita online sono diverse dalle mie, è perché quello è ciò che richiede il mercato?
Se va tantissimo fotografare con ambientazioni romantiche è perché solo così si attira l’interesse del pubblico?
Aaaaaaahhhh non venderò mai! Crisi, panico, immobilità, settimane a fissare il computer senza sapere cosa fare.
Perché non sono in grado di fare come gli altri?
No, domanda sbagliata, perché, pur potendo, non lo faccio?
E perché, qualche settimana fa, una mia allieva ha iniziato a fare una scultura in un modo e ha finito con uno stile completamente diverso?
Elisa, scusa, che c’entra l’allieva?
C’entra, perché il motivo è lo stesso.
Lo stesso per cui compri vestiti che stanno bene sui manichini, ma che a casa non escono dall’armadio.
Lo stesso per cui vai in quel locale di tendenza dove tutti si divertono e tu ti senti fuori luogo.
A volte dovremmo capire meglio chi siamo, perché quello che abbiamo dentro potrebbe non essere quello che ci piace negli altri.
Io adoro le scarpe con i tacchi a spillo, trovo che rendano le donne meravigliose, ma non fanno per me, quindi dovrei smettere di comprarle e tenerle nell’armadio (notare il condizionale, ci sto lavorando).
Mi piace la ceramica bianca e apprezzo i colori, ma quando creo le mie ceramiche viene fuori quello che sono realmente, che evidentemente è diverso.
La mia allieva apprezza la scultura moderna e stilizzata, ma si è scoperta incapace di realizzare una gamba che non fosse anatomicamente perfetta, perché andava contro alla sua natura.
I social sono meravigliosi, ma credo che dovremmo ricordarci che ognuno di noi lo è e smettere di fare paragoni con il resto del mondo.
Io ci proverò e aprirò comunque il mio negozio online, senza biscotti spolverati di zucchero, senza ceramiche bianche, senza fare l’occhiolino allo still life.
E il mio profilo Instagram sarà sempre così, un po’ sconclusionato, con foto bruttine, luci sbagliate, montagne, terra e argilla.
Sta a vedere che sapere chi siamo semplifica la vita, ma tu lo sai chi sei??
Qual è la tua unicità?
2 risposte
Paris Poli
Posso avere un boscotto?
elisa
Hahahaha!!!
Boscotti non so … ma i biscotti li ho finiti 😉